Il centenario Olivetti è stata una grande occasione per ricordare contenuti e valori di una grande impresa di uomini.
Non per celebrare il rito della nostalgia di una cosa che non c'è più.
Non solo per commemorare figure di grande spessore umano e sociale.
Non solo per glorificare invenzioni e pensieri di assoluta preminenza nel mondo.
Ma per riproporre contenuti, soluzioni, modelli che hanno segnato il nostro tempo e che oggi si impone vengano riproposti nel mutato scenario degli anni 2.000, così avaro e povero di speranza per le donne e per gli uomini del nostro tempo.
Per valutare come si possono aggiornare, modificare, adattare alla realtà di oggi senza perdere quello spirito innovatore e di valore umano e sociale che li ha sempre contraddistinti.
Per recuperare quei valori che hanno costituito per molti, forse per tutti, una occasione di crescita e di benessere civile e una speranza di vita.
Vogliamo impegnarci in questo progetto, a cominciare da un luogo di riferimento attorno al quale costruire il tessuto di pensieri, di relazioni, di azioni che possono riportare l'uomo al centro del sistema nella sua interezza e nelle sue varie espressioni.
Questo luogo non può che essere UN GRANDE SPAZIO ESPOSITIVO OLIVETTI A IVREA, la sua patria, che raccolga tecnologie, prodotti, manifesti, arte, libri, pensieri sociali e politici, discorsi e realizzazioni civili , architetture e design.
Magari in quella fabbrica di mattoni rossi che nel 1908 vide iniziare questa grande avventura dell'uomo, o nella mitica officina.
Il centenario ha ricostruito contatti, presenze, scambi, proposte. Il sito www.olivettiani.org è stato il punto di contatto per tutti. Le mail e le news letters hanno riallacciato legami e rapporti. La rete si è mossa e sono venute tante sollecitazioni per costruire un segno tangibile di una tappa importante della storia dell'uomo. Per questo abbiamo deciso di lanciare questa iniziativa, che intende chiamare a raccolta tutti coloro che vogliono rendere disponibile un passato importante per guardare all'oggi ed ad un futuro più positivo.
Abbiamo costituito un COMITATO PROMOTORE e iniziato una raccolta di firme in tutto il mondo attraverso la rete perché questo possa essere reso possibile, per mobilitare la opinione pubblica, le istituzioni, la scienza e le arti perché non si perda il segno di una esperienza unica al mondo, che non possiamo permetterci di cancellare o peggio di vedere usata solo con il rimpianto di una cosa cara che è scomparsa.
GIORGIO PANATTONI
segretario coordinatore del Comitato Promotore.
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